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Corso Editoria Multimediale: 2001-04
* * * Human Factors * * * Fattori Umani * * * Factores Humanos * * *
Conclusions - Conclusioni - Conclusiones
--> English
Final remarks:
Multimedia Publishing university course developed in the years 2001-2003 (Bergamo), with the additional extension to the year 2004 for the thesis or final project, has revealed:
- The lack of co-operation between ex teacher and new teacher one. For example, it is not good to meet students who are finishing the university and to learn that their tutor/ex teacher does not direct their investigations, but he has the academic power of being present and/or be part of the board of examiners on the day of presentation of the final project, simply because he has decided and proposed to the student a subject that revealed itself to be a real failure from the point of view of content, which demonstrates that the ex tutor hasn’t made any previous investigation.
- The existence of didactic material that has not got the academic level of
the Universities in the European Union. Obviously, it is not easy to redo
all this material, without economical means, and nobody helping for the language
and drafting.
- The diffusion and copy of the program content and of the new notes by the
ex teacher, passing them to other colleagues of other universities in the
north of Italy (Piemonte and Lombardia).
- The concentration of content in one single book, when we talk about multimedia,
is a clear symptom of lack of scientific knowledge and a bad example for the
future professionals, as the search on books or digital means (see for example
libraries or the Internet) is not motivated.
-
Practise in laboratories needs software licenses and space for those students
who haven’t got a computer at home, so that they can practise in the
university whenever they want. It is better not to create courses in new technologies
if the university hasn’t got rooms and economical means for technical
subjects.
-
The resistance towards new technologies in some contexts of social sciences,
especially in the philosophical and anthropological fields.
-
The apparition of “friends” colleagues from the dean due to family
links or ex-colleagues of work. Their function consists of exerting bullism
towards other colleagues employed.
-
The lack of education and culture among university professionals who have
the most power. That is, the vertical structure is predominant inhuman and
professional relations, therefore, there’s a fomentation to authoritarianism.
-
The mobbing exerted by some teachers against others, originated by the use
of newer technologies and in line with the other European countries, complete
ignorance of the contents of the courses taught because coming from other
areas of knowledge, with no real experience in the multimedia field, desire
for reaching a rapid ascent in the university structure, xenophobia, etc.
-
The presence of a diversified class of students in the course, from the ones
who are subsidized by the European Union through training courses and the
students enrolled from the first year in a university.
-
The creation of pressure groups between students and teacher, knowing that
he is a temporal teacher. Consequently, the respect of the student-teacher
relation is many times equal to zero.
-
The university reform of the new millenium has divided between new and old
systems, but without clear rules for everybody. At first, the reigning chaos
has favored the students of the new system. Starting from the reform, the
Italian titles have been divided in 2 groups: those who took between 4 and
6 years to get a university degree and those who, in 3 years, have contributed
to increase the statistical number of graduated people in the country.
-
The impossibility of giving a space to those students who have reached an
excellent level of knowledge and a great academic curriculum, simply because
“they do not enjoy someone’s trust”, in order to go on developing
their activities in the university field. Who knows what secrets are kept
in these faculties ...
- Briefly:
- solve the problems of the thesis with the students of the ex teacher,
- organize and restructure the contents of the course program in accordance with the XXI century,
- create notes on paper and on line in few time (without the help of teachers or university administrative staff),
- present the theoretical and practical contents,
- check that everything works well in the laboratory (computers, software, etc.),
- research, advise and guide during the new final projects,
-
resist the mobbing/bullism and in many cases the complete lack of respect,
and much more …
--> Italiano
Conclusioni:
Il corso universitario a Bergamo di “Editoria Multimediale” sviluppato negli anni 2001-2003, con l’estensione al 2004 per le tesi o lavori finali, ha evidenziato:
- La carenza di collaborazione tra il docente uscente (ex-contrattato) e quello entrante (neo-contrattato). Ad esempio, non è positivo incontrare studenti che stanno terminando i loro studi, e apprendere che il loro tutore/docente uscente non li indirizza nelle ricerche, ma ha il potere accademico di presiedere e/o far parte della commissione nel giorno di discussione del lavoro finale, per il semplice fatto che egli ha scelto e proposto alla laureanda un tema che si è rivelato essere un totale disastro dal punto di vista contenutistico, cosa che denota che il tutore uscente non ha effettuato alcuna ricerca previa.
- L’esistenza di un materiale didattico che non riunisce il livello
accademico universitario per una università che si trova nell’Unione
Europea. Ovviamente, rifare tutto questo materiale da zero, senza risorse
economiche e nessuno che dia un aiuto dal punto di vista linguistico e/o di
redazione non è un compito semplice, e per niente desiderabile per
altre persone in una situazione identica.
- La diffusione e copia del contenuto del programma e dei nuovi appunti da
parte del docente uscente, passandoli ad altri colleghi in altri atenei nel
nord d’Italia (Piemonte e Lombardia).
- La concentrazione del contenuto in un unico libro quando si parla di multimedialità
è un chiaro sintomo della carenza di conoscenze scientifiche nonché
pessimo esempio per i futuri professionisti, dato che non si motiva la ricerca
in supporto cartaceo o digitale, ad esempio attraverso le biblioteche o Internet.
-
Le esercitazioni in laboratorio richiedono licenze di software e spazi per
gli studenti che non hanno il computer a casa per esercitarsi quando lo desiderano
nella struttura universitaria. É meglio non attivare corsi in nuove
tecnologie quando il centro di insegnamento non dispone di spazi e mezzi economici
per materie tecniche.
-
La resistenza verso le nuove tecnologie in determinati contesti delle scienze
sociali, specialmente in ambito filosofico ed antropologico.
-
L’apparizione di colleghi “amici” dal preside per legami
familiari o ex colleghi di lavoro. La funzione degli stessi si incentra sul
fare bullismo verso altri colleghi assunti.
-
La mancanza di educazione e cultura tra professionisti universitari che godono
di maggior potere. Ossia, predomina la struttura verticale nelle relazioni
umane e professionali, quindi, c’è un fomento di autoritarismo.
-
Il mobbing esercitato da alcuni docenti nei confronti di altri, è generato
da: utilizzo di metodologie più moderne e in accordo col resto dei
paesi europei, una completa ignoranza dei contenuti delle materie che insegnano
perché provengono da aree diverse del sapere, senza effettiva esperienza
nel settore multimediale, esasperazione nel voler raggiungere una rapida ascesa
nella struttura universitaria, xenofobia, ecc.
-
La disomogeneità delle conoscenze degli alunni nel corso, da quelli
sovvenzionati dall’Unione Europea attraverso i corsi di formazione professionale
e gli alunni immatricolati dal primo anno in università.
-
La formazione di gruppi di pressione tra gli studenti e il docente incaricato
sapendo che è un professore con un contratto a termine. Di conseguenza,
il rispetto del rapporto alunno-docente in molteplici occasioni è pari
a zero.
-
La riforma universitaria del nuovo millennio ha diviso tra vecchio e nuovo
ordinamento di studio, ma senza regole chiare per tutti. All’inizio
la confusione regnante ha favorito gli studenti del nuovo ordinamento. I titoli
italiani a partire dalla riforma si sono divisi in due gruppi: coloro i quali
hanno impiegato dai 4 ai 6 anni per ottenere un titolo universitario e quelli
che in tre anni hanno contribuito ad aumentare l’indice statistico di
laureati nel paese.
- L’impossibilità di dare un spazio a quegli studenti che hanno raggiunto un eccellente livello di conoscenza e un magnifico curriculum accademico perché “non godono di fiducia”, per continuare a sviluppare le loro attività in ambito universitario. Quali segreti si celeranno mai in queste facoltà ...
- In breve:
- Risolvere i problemi delle tesi con gli alunni del ex-professore,
- organizzare e ristrutturare i contenuti del programma della materia in accordo al secolo XXI,
- creare appunti su carta e on-line in tempo record (senza l’aiuto del corpo docente o amministrativo universitario),
- presentare i contenuti teorici e pratici,
- controllare che tutto funzioni nelle classi e in laboratorio (computer, software, etc.),
-
fare ricerca, consigliare e guidare nei nuovi progetti finali, resistere al
mobbing/bullismo e in molti casi alla mancanza totale di rispetto, ecc. ,
ecc., ecc.
--> Español
Consideraciones finales:
El curso universitario “Editoria Multimediale” desarrollado en los años 2001-2003, con la extensión adicional al 2004 por las tesis o proyectos final de carrera (Bergamo), ha puesto de manifiesto:
- La carencia de colaboración entre el docente saliente y el entrante.
Por ejemplo, no es positivo encontrarse con alumnos que deben acabar sus estudios
y que el tutor/docente saliente no dirige sus investigaciones pero tiene la
potestad académica para presentarse y formar parte del tribunal el
día de lectura del proyecto final de carrera, por el simple hecho que
él, escogió y propuso a la/s futura/s licenciada/s una temática
que fue un auténtico fracaso desde el punto de vista contenido, lo
que denota que el tutor saliente no ha realizado ninguna investigación
previa.
- La existencia de un material
didáctico que no reúne el nivel académico universitario
para una universidad de la Unión Europea. Obviamente, rehacer todo
ese material desde cero, sin recursos económicos, ninguna persona que
ayude desde el punto de vista lingüístico y redacción no
es una tarea fácil. Una realidad no deseable para otras personas en
idénticas situaciones.
- La difusión y copia
del temario y de los nuevos apuntes por parte del docente saliente, pasándolos
a otros colegas en otros ateneos del norte italiano (Piemonte y Lombardia).
- La concentración del
contenido en un único libro cuando se habla de multimedia es un claro
síntoma de la carencia de conocimientos científicos y pésimo
ejemplo para los futuros profesionales ya que no se motiva la búsqueda
en soporte papel o digital, a través de las bibliotecas o Internet,
por ejemplo.
- Las practicas en los laboratorios
requieren de licencias de software y disponer espacios para aquellos alumnos
que no tengan ordenador en casa pueda ejercitarse cuando lo deseen en la estructura
universitaria. Es mejor no activar cursos en nuevas tecnologías cuando
el centro de enseñanza no dispone de los espacios y medios económicos
para asignaturas técnicas.
- La resistencia hacia las
nuevas tecnologías en determinados contextos de las ciencias sociales,
especialmente en el marco filosófico o antropológico.
- La aparición de colegas
“enchufados” desde el decanato por lazos familiares o ex colegas
de faena. La función de los mismos se centra en ejercer el mobbing
hacía otros colegas contratados.
- La falta de educación
y cultura entre profesionales universitarios que gozan de mayor poder. Es
decir, predomina la estructura vertical en las relaciones humanas y profesionales,
por ende, hay un fomento del autoritarismo.
- El mobbing ejercido por ciertos
docentes contra otros, originadas por el uso metodologías más
modernas y acorde al resto de países europeos, total ignorancia de
los contenidos de las asignaturas que imparten porque proviene de otras áreas
del saber, sin experiencia real en el sector multimedia, desesperación
en lograr un rápido ascenso en la estructura universitaria, xenofobia,
etc.
- La presencia de un alumnado
dispar en el curso, desde aquellos que están subvencionados por la
Unión Europea a través de los cursos de formación profesional
y los alumnos matriculados desde el primer año en una universidad.
- La formación de grupos
de presión entre el alumnado y el docente de la asignatura a sabiendas
que es un profesor contratado. Por consiguiente, el respeto de la relación
alumno-docente en un sinfín de ocasiones es igual a cero.
- La reforma universitaria
del nuevo milenio ha divido los planes de estudio entre viejo y nuevo, pero
sin reglas claras para todos. Al principio, la confusión reinante ha
favorecido a los estudiantes del nuevo plan de estudio. Los títulos
italianos a partir de la reforma se han divido en dos grupos: aquellos que
han tardado entre 4 y 6 años para obtener un título universitario
y los que en tres años tan solo sirven para subir el índice
estadístico de titulados universitarios en el país.
- La imposibilidad de dar cabida a aquellos estudiantes que han alcanzado un excelente nivel de conocimiento y un magnífico currículum académico porque “no gozan de confianza”, para continuar desarrollando sus actividades en el marco universitario. A saber que secretos de estado se cocinan en esas facultades ...
En pocas palabras …
- Resolver los problemas de las tesis con los alumnos del profesor saliente,
- Organizar y reestructurar los contenidos del programa de la asignatura acorde al siglo XXI,
- Generar apuntes en soporte papel y on-line en tiempo récord (sin ayuda del cuerpo docente o administrativo universitario),
- Presentar los contenidos teóricos y prácticos,
- Controlar que todo funcione en las clases en el laboratorio (ordenadores, software, etc.),
- Investigar, asesorar y guiar en las nuevos proyectos de final de carrera,
- Resistir al mobbing/bullismo
y en muchos casos, a una falta de respeto total, ... y un largo etcétera.